lunedì 14 novembre 2016

Accanto a me

Certe verità scientifiche sono più sconvolgenti quando parlano la lingua dei nostri sogni. Che il tempo sia come lo spazio, una dimensione tra le altre, squadernato (o squadernabile) come carta geografica sul tavolo del navigatore, è un segreto che abbiamo sempre avuto nel cuore. Certi noi stessi del passato, lontanissimi e quasi incomprensibili, sono qui accanto a noi che ci guardano. Li intravediamo all'improvviso, una sera che la nostra vita per caso incrocia un frammento di reminiscenza. Ad esempio qualche minuto di una diretta video di prince faster, che sembra proprio quel me stesso che non è voluto salire sul treno mentre io ci balzavo sopra. Il treno ripassa dalle sue parti, e lui è lì che mette dischi, più vecchio di vent'anni, non particolarmente felice. Ci guardiamo attraverso il finestrino, per qualche secondo.

Siamo tutti qui, insieme, soli.


domenica 6 novembre 2016

Internet è piena di informazione incomprensibile

Il titolo di questo post è volutamente poco oggettivo (ognuno comprende cose diverse), poco quantificabile (non è sempre ovvio dire chi ha capito e chi no), poco verificabile (chi potrebbe mai fare un esperimento, una misura, in proposito?), e forse non si può neanche interpretare nel senso della percezione comune: temo che molti ritengano di capire tutto quel che leggono, cioè che l'incomprensione di cui parlo sia inconsapevole ai più.

Ogni giorno mi capitano degli esempi. Articoli, post di blog, twitter, video, interviste, che ambiscono ad analisi profonde e di grande interesse generale, e che spesso hanno anche un "odore comprensibile" (cioè una lettura superficiale, saltando tutti i punti "tecnici", suona piuttosto chiara), ma che in realtà poggiano su conoscenze specialistiche condivise da pochissimi. Accade soprattutto nella divulgazione scientifica e nell'analisi delle questioni economiche.

Probabilmente è un problema che appartiene all'informazione aldilà (prima e aldifuori) di internet, cioè al vecchio giornalismo, ma internet oggi è una miniera di informazione (e certo raramente di vero giornalismo) di profondità incalcolabile e senza alcun paragone con quel che c'è al suo di fuori.

L'esempio di oggi è un articolo che mi pare interessante, pubblicato su project syndicate , e tradotto su vocidall'estero , che è un sito di controinformazione sull'europa e non solo. E' chiaramente un articolo per "educati" eppure sarà stato letto e capito (?) da una platea molto eterogenea che include i veri "educati" (chi ha studiato in qualche forma più o meno accademica l'economia), i "maleducati" (tipo me, cioè chi ha studiato soprattutto su internet e sui blog), e i "noneducati" (cioè chi non ha fatto neanche quello). La mia presunzione è che i primi siano pochissimi, e la maggioranza stia tra i secondi e i terzi.

Proverò in un prossimo futuro a fare un'analisi del testo e mettermi alla prova, per vedere se (come esponente dei maleducati) posso dire di aver capito oppure no. Il mio sentimento (senza questa analisi) è già molto pessimista....