domenica 22 aprile 2018

L'altro lato della luna di Michele Serra

Michele Serra dice (Amaca n. 2) che mondo assurdo: mi si accusa di classismo perchè ho sottolineato (Amaca n. 1) la differenza di classe e l'ignoranza alla base di un episodio di violenza. Dice anche Engels, Marx e Orwell oggi sarebbero considerati snob perchè notavano - parlandone male - le pessime condizioni del proletariato. E chiude dicendo indico con il dito la luna, ovvero la differenza di classe sottintendendo chi mi accusa di classismo guarda solo il dito.

Ma così facendo Michele Serra sposta l'attenzione su una sola metà del discorso, nascondendo l'altro lato della luna: "....da un lato ci inchioda alla struttura fortemente classista e conservatrice della nostra società ... dall'altro lato ci costringe a prendere atto della menzogna demagogica insita nel concetto stesso di populismo". (Amaca 1)

Cosa c'è di questo secondo lato nella Amaca n. 2? Sembra nulla, in realtà molto. Il "secondo lato", la menzogna del populismo, era ben illuminato nell'Amaca n. 1, condannato in quanto "consolatorio", invisibile ma presente nell'Amaca n.2, travestito da Berlusconi.

Il problema vero di Michele Serra è tutto qui, in questa reductio ad Berlusconem (che slitta appena la pochezza della riduzione a populismo) di un problema a cui la sinistra italiana ha contribuito tanto quanto, se non di più. La differenza di classe è una scelta consapevole di politica economica (scelta e consapevole sono due parole fondamentali a cui ho collegato due pagine diverse e ugualmente informative).

Berlusconi ieri e i nuovi populismi oggi sdoganano (giustificandoli) ignoranza e maleducazione: VERO e MALE. Ignoranza e maleducazione sono prodotti della differenza di classe: VERO. La sinistra ha sempre combattuto ignoranza e maleducazione: diciamo VERO, con un più o meno e tanta benevolenza. La sinistra ha sempre combattuto la differenza di classe: FALSO. Questo è il falso più grave che Michele Serra nasconde sotto due tappeti (due amache diciamo).

Stiamo attenti a questo Michele Serra (per il quale il nostro cuore batteva quasi trent'anni fa, ora di certo non più!). Non guardiamo il dito ma neanche la luna. Almeno non il lato che dice lui.